Quanto tempo ci mette un sito per indicizzarsi su Google?
I motori di ricerca sono stati creati circa 30 anni fa. Il loro scopo era quello di aiutare le persone a trovare le giuste informazioni online. Da allora, siamo passati dal non sapere nemmeno cosa fosse internet ad avere un modo istantaneo di accedere a tonnellate di informazioni. La gente è sempre alla ricerca di nuove informazioni sul web e questo porta i motori di ricerca ad avere una domanda molto alta.
Una volta pubblicato il sito web della propria azienda, in molti si aspettano di vederlo indicizzato e posizionato su Google, già a poche ore dopo la messa online. I motori di ricerca però non funzionano proprio così:
L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO – che sta per, appunto, “Search Engine Optimization”) e le attività di web marketing, oltre a non essere una regola assoluta, sono anche un lavoro fatto di analisi specifiche, correzione di eventuali errori ed ottimizzazione fatta in modo continuativo, fino al raggiungimento dell’obbiettivo prestabilito.
Oltre ad una prima fase di strategia e una continua analisi dei risultati, bisogna tener conto dei tempi tecnici di indicizzazione e posizionamento da parte di Google e, in generale, dei motori di ricerca.
Come posizionarsi nei primi risultati su Google?
Non esiste una risposta comune alla domanda “Quanto tempo ci mette un sito web per indicizzarsi e posizionarsi su Google?”.
Raggiungere i primi risultati di ricerca non è una cosa facile e non avviene in modo rapido, soprattutto nel caso di piccole e medie attività con ridotta o nessuna precedente presenza su internet.
In generale possiamo dire che Google ci mette non meno di una settimana e non più di un mese per inserire un sito nei suoi indici, quindi per l’indicizzazione.
Mentre, secondo diverse fonti, il tempo medio impiegato per posizionarsi su Google tramite tecniche di ottimizzazione (SEO) è di circa tre-sei mesi.
Il tempo richiesto varia in base a molteplici fattori tra cui il livello di concorrenza del settore, la popolarità delle parole chiave individuate, l’età del dominio, la qualità dei contenuti e molto altro.
Tendenzialmente se si opera in un mercato poco competitivo, posizionarsi è più semplice, mentre per progetti ad alta concorrenza le tempistiche per riuscire ad avere un buon ritorno di visibilità, possono essere molto lunghe.
Una delle soluzioni migliori per velocizzare i tempi ed ottenere risultati di visibilità per alcuni termini di ricerca è l’utilizzo di campagne a pagamento.
Le campagne a pagamento sono determinanti per consentire di comparire in modo celere in determinate chiavi di ricerca, il problema è che una volta terminato il budget il sito web tornerà a non essere più visibile.
L’attività SEO invece richiede molto più tempo, ma, a differenza della campagna a pagamento, una volta raggiunto il posizionamento, questo sarà stabile o perlomeno si muoverà in modo graduale.
Nel complesso non c’è possibilità di forzare l’indicizzazione ed il posizionamento di un sito o di una pagina web da parte di Google, ma sicuramente ci sono soluzioni alternative quali utilizzare campagne a pagamento per ottenere visibilità su specifiche query di ricerca.
Come fa Google a trovare una pagina web?
I programmi software chiamati “Googlebots” (noti anche come bot, robot o spider) “percepiscono” miliardi di pagine web, analizzando e catalogando le informazioni che di conseguenza verranno aggiunte all’indice del Web di Google.
Per fare in modo che la pagina web raggiunga l’indice di Google, questi bot devono essere in grado analizzare e leggere le informazioni percepite in essa.
Quando un utente effettua una ricerca su Google, effettivamente viene effettuata una ricerca all’indice di Google, non in tutta Internet come pensiamo noi. Google utilizza un algoritmo per abbinare la query di ricerca ai miliardi di pagine che ha in archivio.
L’algoritmo considera più di 250 fattori, inclusi titoli, metadati, parole chiave, microformati, incorporando anche il PageRank, un programma separato che misura l’importanza di ogni pagina in base alla quantità e alla qualità del traffico proveniente da altri siti.
Come vengono classificati i siti web?
Digitando una chiave di ricerca su Google automaticamente le pagine vengono selezionate dall’indice in base alla loro corrispondenza con la specifica query. Non c’è una formula esatta che permetta di posizionare un sito web al primo posto di una ricerca su Google. Tuttavia, ci sono alcuni fattori che sembrano avere un ruolo chiave nel processo di indicizzazione:
SEO o Search Engine Optimization.
L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) garantisce che sito web ed i suoi contenuti siano strutturati in modo tale da risultare visibili ai Googlebots e ad altri programmi di indicizzazione.
Ciò include l’impiego di elementi come metadati, titoli, parole chiave e tag ALT dell’immagine.
Età del dominio.
Chiaramente un dominio web di meno di sei mesi è considerato un sito “nuovo” e quindi meno riconoscibile rispetto un sito web più vecchio che è stato accuratamente verificato nel tempo. I siti vengono comunque indicizzati, ma sicuramente per una classificazione migliore, bisogna attendere che passino almeno i primi sei mesi.
Concorrenza per parole chiave.
I siti più affermati in ogni specifico settore hanno un vantaggio sul posizionamento per le ricerche più frequenti in base alle parole o le frasi che vengono cercate spesso e che si ritengono altamente competitive.
E’ molto importante creare fiducia e posizionarsi per parole chiave con livelli di concorrenza inferiori nel caso il sito web di nuova pubblicazione, per poi passare a ricerche più comuni nel settore.
Qualità dei contenuti.
I Googlebot sono progettati per individuare elementi come la frequenza con cui vengono pubblicati nuovi contenuti, se il contenuto è originale, nonché la lunghezza e la qualità complessiva dei post pubblicati.
La pubblicazione regolare di nuovi contenuti, originali e di alta qualità sul sito web, mantiene alta l’attenzione dei robot di ricerca, pronti a rilevare e categorizzare i nuovi contenuti.
Pulizia del sito.
L’algoritmo di Google è progettato per individuare siti web che cercano di ingannare il sistema con pratiche deprecate come il keyword stuffing (riempimento della pagina web di parole chiave) o l’acquisto di link in entrata.
Queste pratiche sono sconsigliate perchè potrebbero funzionare per un po’ di tempo, ma quando Google se ne accorgerà, il sito verrà penalizzato.
Di conseguenza il posizionamento ne risentirà negativamente e il processo necessario per riportarlo in buona luce agli occhi di Google, potrebbe essere lungo e difficoltoso.
Che differenza c’è tra indicizzazione e posizionamento?
Sfatiamo un mito, indicizzazione e posizionamento anche se vengono spesso utilizzati indistintamente NON sono la stessa cosa!
Indicizzazione
Il lavoro di indicizzazione comprende una serie di attività indispensabili perché le pagine del sito web vengano viste correttamente dai motori di ricerca e quindi indicizzate all’interno dei loro archivi.
L’indicizzazione è una condizione indispensabile per poter arrivare al posizionamento.
Posizionamento
Il posizionamento è un insieme di best practice che vengono applicate con l’obiettivo di migliorare la posizione nei risultati di ricerca all’interno della SERP, in corrispondenza di una specifica chiave di ricerca.
I risultati di posizionamento non dipendono solo dalla strategia di web marketing che è stata attivata, ma anche dalle dinamiche interne di Google e degli altri motori di ricerca.
Questi necessitano di un tempo tecnico per leggere, catalogare, valutare i contenuti proposti.
Come si fa a verificare se una pagina è stata indicizzata?
Come abbiamo visto, il primo passo per posizionare un sito o una pagina web è quello di “farla vedere” ai motori di ricerca.
Se gli URL non vengono correttamente segnalati ed inseriti all’interno dell’indice del motore di ricerca il sito non si potrà mai posizionare.
Attraverso la Google Search Console è possibile richiedere e verificare l’effettiva indicizzazione di una pagina web.
In alternativa, utilizzando l’operatore site (site:nomesito.com) Google mostrerà un elenco di tutte le pagine registrate all’interno dei suoi archivi.
La sezione sitemap della Search Console consente di capire quali e quante pagine e immagini si stanno indicizzando rispetto a quelle globali fornite al motore di ricerca.
Le pagine inviate e quelle indicizzate dovranno coincidere.
La crescita del numero di pagine indicizzate sarà progressiva e graduale.
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